Comunicati Stampa | Dall'Ente

Salvaguardia dell'attività agricola

IL SINDACO SEN. PALMIRO UCCHIELLI SCRIVE AL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA MARTINA, AL MINISTRO DELL’AMBIENTE GALLETTI, ALL’ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA DELLA REGIONE MARCHE, AL COMMISSARIO PROVINCIALE E AI PRESIDENTI DELL’ATC PS1 E ATC PS2 PER LA SALVAGUARDIA DELL’ATTIVITÀ AGRICOLA.

Il Comune di Vallefoglia, istituito con Legge Regionale Marche n. 47 del 13/12/2013 è nato il 1° Gennaio 2014 dalla fusione dei Comuni di Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola. Visto che il territorio del nostro comune è caratterizzato da colline che offrono una grande potenzialità sotto il profilo di valorizzazione delle peculiarità agricole, si rende necessario tutelare il territorio e stimolare una migliore gestione faunistica per evitare danni provocati da una elevata presenza di lupi. Infatti, la presenza degli animali selvatici quali lupi e cinghiali provocano danni non soltanto di tipo economico, perché oltre alla perdita di capi, bisogna anche registrare i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti in quelli che sopravvivono, con conseguente riduzione della produzione di latte e rischio di aborti. La presenza dei lupi sta scoraggiando in molte aree l'attività di allevamento, mettendo a rischio anche il tradizionale trasferimento degli animali in alpeggio che, oltre ad essere una risorsa fondamentale per l'economia montana, rappresenta anche un modo per valorizzare il territorio e le tradizioni culturali che lo caratterizzano. Con il ritorno del lupo il lavoro degli allevatori è notevolmente cambiato, divenendo sempre più complesso e oneroso e stravolgendo le abitudini di una pratica storica. Essendo il lupo una specie protetta dalla normativa europea si rende indispensabile trovare un giusto equilibrio tra lupi, cinghiali e caprioli perché questa convivenza forzata tra predatore e animali non porti all'abbandono dell'attività di allevamento. Non sarebbero solo gli allevatori a rimetterci, ma l'intera comunità, poiché dal loro lavoro derivano la conservazione e la valorizzazione della collina e delle sue tradizioni. Si invitano quindi le istituzioni, ciascuna per le proprie competenze, ad una profonda riflessione sulla presenza di questi animali e sulla loro compatibilità numerica con l'equilibrio del territorio, in quanto il problema ha assunto carattere di grave urgenza anche per la sicurezza delle persone e degli allevamenti.

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