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La Comunità si arricchisce - una moderna mediateca per la cultura e l'economia di Vallefolglia

Il Sindaco, Sen. Palmiro Ucchielli, attraverso questa lettera scrive a tutte le imprese per presentare un progetto molto importante per il servizio culturale per questa comunità inclusivo di svariati significati e valori: educativi, informativi, sociali ed economici.  

Buongiorno, con la presente comunicazione, nella mia qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di Vallefoglia e Presidente dell’Unione dei Comuni Pian del Bruscolo, ho il piacere di presentare un servizio culturale molto importante per questa comunità, inclusivo di svariati significati e valori: educativi, informativi, sociali ed economici.  
Economia e cultura, tra le citate implicazioni apparentemente distanti tra loro, sono invece interdipendenti perché entrambe motori di sviluppo: non è un caso che la componente culturale, ad esempio, sia elemento peculiare e fondamentale di gran parte delle eccellenze del prodotto italiano i cui tratti distintivi si fondano su ricerca di cultura artigianale, tradizione e moderna tecnologia.
Nonostante il suo valore immateriale la cultura, depositaria di valori, tradizioni, usi e costumi e stili di vita caratterizzanti una comunità, influisce sugli appartenenti alla comunità, agendo sul loro modo di pensare e di comportarsi, determinando anche il loro atteggiamento economico oltre ad incidere profondamente nella qualità della vita di ciascun individuo.
Lo stretto legame tra cultura ed economia è chiarito anche dalla Convenzione UNESCO del 2007, quando afferma il principio della reciproca complementarietà degli aspetti economici e culturali dello sviluppo, confermando quindi che non può esserci sviluppo economico senza sviluppo culturale (e viceversa).
Beni e servizi culturali soddisfano i bisogni della persona e creano identità oltre ad educare, come nel caso specifico dell'editoria e delle biblioteche che offrono comunicazione e informazione.
E’ con queste premesse che desidero illustrare e descrivere il servizio culturale accennato in premessa, fermamente convinto che la cultura sia motore di sviluppo dell’individuo, innanzitutto, poi della comunità e del territorio in cui egli vive.
L’Unione dei Comuni Pian del Bruscolo gestisce da tempo il servizio centralizzato di pubblica lettura dei quattro enti locali che la costituiscono e che, a loro volta, possiedono ciascuno una sede bibliotecaria tranne Vallefoglia che ne possiede due. La strumentale frammentazione geografica delle sedi, progettata e organizzata dieci anni orsono per creare una Biblioteca diffusa sul territorio, ha perso efficacia e appare ormai superata e dispendiosa, senz’altra possibilità di ottimizzare le risorse umane e documentarie presenti.  Sul piano gestionale, invece, il servizio è assolutamente efficace, organizzato come un sistema con funzioni centralizzate quali: promozione e comunicazione uniforme, acquisto libri coordinato, catalogazione in rete collegata al servizio bibliotecario provinciale e nazionale.
Dopo la prima fase sperimentale, che ha contribuito a far conoscere e radicare un servizio armonizzato alle esigenze della persona, è ora necessario pensare a un sistema di riqualificazione funzionale per arrivare a una sola sede sovraccomunale che, sul piano strutturale, può essere paragonabile a quelle di Pesaro e Fano.
La qualità e l’entità del patrimonio posseduto, assestato sui 47mila documenti tra cartacei e multimediali, sono in grado di competere con quelle dei centri maggiori, ma sono sacrificate in strutture che complessivamente rendono disponibili solo 550 mq, mentre ne sarebbero necessari il triplo.
Di qui l’esigenza indifferibile di trasferire le risorse possedute in una sede unica: visibile, centrale, accessibile e inclusiva.  Una sede dotata di spazi adeguati all’utenza di ogni età, tipo, cultura e provenienza, attrezzata con strumentazioni moderne, confortevole e flessibile negli spazi, dotata di zone multifunzionali, alcune delle quali accessibili e fruibili anche a richiesta, in maniera autonoma e indipendente dallo specifico servizio bibliotecario; dunque in grado di offrire spazi anche per le più svariate necessità di gruppi associativi, categorie professionali e d'impresa, ecc...
A questo territorio, esteso per 120 Kmq con 4.000 imprese attive, una popolazione 32 mila abitanti che il P.R.G. consente di incrementare fino a 60 mila unità e che è, nel complesso, il terzo polo della provincia dopo Pesaro e Fano, è necessaria una struttura pubblica polifunzionale di dimensioni medio/ grandi, configurabile come spazio di vita sociale. 
Una mediateca in grado di rivolgersi non solo alla tradizionale utenza parascolastica e giovanile (cui offrire oltre a uno spazio di studio un'alternativa ad altri luoghi commerciali o privati di ritrovo), ma anche alle parti della comunità che hanno un ruolo economico e decisionale nella vita del territorio, a chi ha necessità di un aggiornamento professionale continuo, di documentazione a supporto della propria attività economica, d'informazione per l'esercizio della professione, oltre che ovviamente alla popolazione urbana nel suo complesso.
Al nostro territorio in espansione serve un moderno centro socio-culturale inclusivo, concepito per varie categorie di utenti: coloro che lo utilizzano per studio, apprendimento e approfondimento; chi ne usa i servizi funzionali alla vita pratica (la ricerca del lavoro, la sanità ecc.); coloro che lo utilizzano per la sua funzione di luogo pubblico in cui trascorrere il tempo, incontrare altre persone e dedicarsi ad attività di svago.
Non è facile reperire risorse per tale progetto di riqualificazione socio-culturale, che consenta di realizzare un centro polivalente dove ci sia spazio per soggetti ed esigenze diverse:  i tempi non sono dei migliori e le disponibilità finanziarie, scarse, vanno ricercate coinvolgendo anche  l’imprenditoria
I positivi esempi già attuati in ambito provinciale possono fare scuola.
La cultura è risorsa strategica per il territorio, calcolabile non in termini di cassa ma come tutela sociale attiva, come crescita partecipativa, come comportamenti sociali responsabili che producono vantaggi consistenti e duraturi, che vanno pur misurati: l’arricchimento culturale appartiene alla categoria dei bisogni e quando si parla di economia della cultura sarebbe necessario liberarsi dall’“ansia contabile”.
Questa comunicazione desidera gettare le basi per un confronto sul progetto accennato sopra, con l’auspicio di poterne condividere le fondamenta ideative e le finalità sociali, a vantaggio del territorio e dei suoi abitanti meritevoli di servizi adeguati e rispondenti alle domande del mondo attuale.
A disposizione per chiarimenti e approfondimenti, nell’attesa di una risposta ringrazio dell’attenzione che sarà riservata alla presente e colgo l’occasione per salutare cordialmente.
Il Sindaco
Sen. Palmiro Ucchielli

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