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Il Sindaco di Vallefoglia, Sen. Palmiro Ucchielli, scrive a Governo, Parlamento, ANCI e ALI per chiedere il giusto riconoscimento del ruolo dei Comuni nella stabilità dei conti pubblici e per il completamento del federalismo fiscale

Il Sindaco della Città di Vallefoglia, Sen. Palmiro Ucchielli, ha inviato martedì 7 ottobre 2025 una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri dell’Interno e dell’Economia, all’ANCI nazionale e regionale, al Presidente di ALI – Autonomie Locali Italiane e al Prefetto di Pesaro e Urbino, per richiamare l’attenzione sul ruolo centrale dei Comuni nella stabilità dei conti pubblici e sollecitare l’attuazione compiuta del federalismo fiscale.

Negli ultimi anni, con le Leggi di Bilancio, ai Comuni sono stati richiesti sacrifici significativi, nonostante siano già fortemente colpiti dagli effetti della crisi geopolitica, dai disastri naturali e da tensioni sociali in continuo aumento.

I Comuni rappresentano il primo presidio istituzionale e il front-office dello Stato. Ogni giorno affrontano i bisogni concreti dei cittadini e del territorio, troppo spesso senza risorse e strumenti adeguati.

È ormai riconosciuto che molti Enti Locali, tra cui Vallefoglia, hanno adottato politiche virtuose – come fusioni, unioni, contenimento della spesa e razionalizzazione dei servizi – contribuendo in modo rilevante al risanamento della finanza pubblica.

Tuttavia, è evidente che non possono più sostenere ulteriori sacrifici, che finirebbero per ricadere sui cittadini in termini di maggiore pressione fiscale e minori servizi, aggravando una crisi economica e sociale già profonda.

Un aspetto critico riguarda anche la manutenzione del territorio, che incide pesantemente sui bilanci comunali. Comuni come il nostro, caratterizzati da ampie aree industriali, artigianali e commerciali, richiedono interventi costanti su strade, illuminazione pubblica, crinali, versanti collinari e argini, oggi messi a dura prova da eventi atmosferici sempre più estremi. Questi fenomeni causano movimenti franosi imprevisti e danni per milioni di euro, per i quali i Comuni faticano a reperire le risorse necessarie

Per queste ragioni si chiede al Governo di completare il percorso del federalismo fiscale, permettendo che una quota maggiore delle risorse prodotte resti nei territori. Un primo intervento concreto potrebbe riguardare la revisione della normativa sull’IMU per gli immobili produttivi (categoria D), la cui quota in gran parte oggi va allo Stato.

A titolo di esempio, si richiama il modello tedesco, dove oltre il 50% delle entrate fiscali rimane nei territori di origine, favorendo lo sviluppo locale in modo equilibrato.

In alternativa – o in via complementare – è urgente garantire contributi a fondo perduto per la manutenzione straordinaria e la tutela del patrimonio comunale, senza costringere i Comuni a ricorrere all’indebitamento.

Con l’auspicio che, durante l’iter parlamentare della Legge di Bilancio 2026, si trovino soluzioni concrete per tutelare gli Enti Locali, soprattutto quelli virtuosi, evitando ulteriori tagli e consentendo loro di investire pienamente le risorse disponibili nello sviluppo dei propri territori.

 

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